DNR Lab

Il DNR Lab (Developmental Neuroscience Research Lab) si dedica alla ricerca interdisciplinare nel campo delle neuroscienze cognitive dello sviluppo, con un focus particolare sui disordini del neurosviluppo e sui processi di apprendimento e di inclusione. Il laboratorio mira a creare un ambiente di apprendimento sicuro e stimolante, dove i docenti, ricercatori, assegnisti e dottorandi di ricerca possono esplorare le interazioni tra neuroscienze cognitive e pratiche educative. Attraverso studi innovativi e collaborazioni con esperti del settore (in Italia e all’estero), il laboratorio si propone di sviluppare interventi e strategie che supportino l’inclusione e il benessere degli individui in fase di sviluppo.

Il DNR Lab rappresenta un punto di riferimento per l’educazione e la formazione, contribuendo a promuovere una migliore comprensione delle dinamiche neurocognitive e comportamentali alla base dell’apprendimento.

Obiettivi e finalità

Il DNR Lab si dedica alla ricerca scientifica nel campo delle neuroscienze e dei disordini del neurosviluppo. Seguendo l’obiettivo principale del Disability Research Centre – DRC, di cui il laboratorio fa parte, quest’ultimo svolge ricerca applicata nell’ambito dell’epidemiologia, della prevenzione, della diagnosi dei disordini dello sviluppo e nell’ambito della psicologia scolastica e dell’educazione. I destinatari delle attività del laboratorio sono sia enti pubblici (ASL, scuole, Centri di riabilitazione), che associazioni genitoriali, tutti gli operatori del settore e la popolazione generale.

Le principali occupazioni del laboratorio in ambito di ricerca e formazione sono:

  • inquadramento e diagnosi dei disordini del neurosviluppo (Disturbo dello Spettro Autistico, ADHD, disturbo dello sviluppo intellettivo, disturbi specifici dell’apprendimento, disturbi del linguaggio);
  • valutazione del profilo di funzionamento al fine di fornire indicazioni di trattamento mirate e specifiche;
  • ricerca scientifica quantitativa e qualitativa su vari aspetti che riguardano lo sviluppo tipico e atipico (funzioni cognitive quali memoria, attenzione, linguaggio, funzioni esecutive etc., cognizione sociale, intelligenza etc.) con particolare focus all’età evolutiva.

 

Inoltre, il DNR Lab offre la possibilità di accedere a servizi ambulatoriali forniti da psicologi specialisti, tutti iscritti all’albo professionale. Gli specialisti hanno una formazione specifica sui disordini del neurosviluppo e un’ampia conoscenza delle neuroscienze cognitive e comportamentali.

Orario di apertura del laboratorio

  • Lunedì dalle 10:00 alle 18:00
  • Martedì dalle 10:00 alle 18:00
  • Mercoledì dalle 10:00 alle 18:00
  • Giovedì dalle 10:00 alle 14:00
  • Venerdì dalle 10:00 alle 14:00

Servizio ambulatoriale

I servizi ambulatoriali includono: valutazione neuropsicologica per la diagnosi di disordini del neurosviluppo, sia in età evolutiva che in età adulta. L’attività di diagnosi e presa in carico parte e si sviluppa attraverso una valutazione globale delle diverse aree dello sviluppo: motricità, linguaggio, funzionamento cognitivo, cognizione sociale, funzioni esecutive, lettura, scrittura e calcolo.

A tal fine, il gruppo di ricerca del DNR Lab si compone di professionisti specializzati nella valutazione delle diverse aree dello sviluppo e con esperienza nell’ambito della neuropsicologia clinica, delle neuroscienze, della psicopatologia del bambino, dell’adolescente e della famiglia.

Per maggiori informazioni riguardo il servizio ambulatoriale o l’attività di ricerca del laboratorio contattare dnr.lab@unint.eu

Gruppo di ricerca del laboratorio

  • Alessandro Frolli, Professore Associato di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, Neuropsichiatra Infantile UNINT
  • Francesco Cerciello, psicologo, specializzando in psicoterapia cognitivo-comportamentale, PhD student UNINT
  • Clara Esposito, psicologa, specializzanda in psicoterapia cognitivo-comportamentale, PhD student, assegnista di ricerca UNINT
  • Gelsomina Cecere, psicologa, specializzanda in psicoterapia cognitivo-comportamentale, PhD student;
  • Ilaria La Penna, psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, PhD student;
  • Sara Mauceri, psicologa, specializzanda in psicoterapia cognitivo-comportamentale, assegnista di ricerca;
  • Antonella Cavallaro , psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, PhD student, assegnista di ricerca.

I disturbi del Neurosviluppo

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) comprendono una varietà di difficoltà specifiche e persistenti nell’acquisizione di abilità scolastiche fondamentali come la lettura (dislessia), la scrittura (disgrafia e disortografia) e il calcolo (discalculia). A differenza di altre difficoltà di apprendimento, i DSA non sono legati a una disabilità intellettiva o a problemi sensoriali, ma sono dovuti a differenze nel modo in cui il cervello elabora determinate informazioni. Questi disturbi possono manifestarsi in modi diversi a seconda del bambino, ma sono generalmente evidenti nei primi anni di scuola, quando il bambino inizia a incontrare difficoltà persistenti nell’apprendimento di abilità basilari come leggere, scrivere o fare calcoli matematici. La valutazione dei DSA richiede un’analisi approfondita delle abilità cognitive e scolastiche del bambino. I test di intelligenza sono utilizzati per determinare il livello cognitivo generale, mentre test specifici per la lettura, scrittura e calcolo misurano le abilità scolastiche in modo dettagliato. Per la dislessia, ad esempio, vengono esaminati la precisione e la velocità di lettura, la comprensione del testo, e la capacità di decodificare parole. Per la disgrafia, si valuta la qualità della grafia, la capacità di coordinare i movimenti necessari per scrivere e l’ortografia. Per la discalculia, si valutano le capacità numeriche di base, come il conteggio, la comprensione dei numeri, e le operazioni aritmetiche. Inoltre, si valutano anche le funzioni esecutive, che possono influenzare la capacità di organizzare e pianificare compiti scolastici, e il funzionamento attentivo, poiché alcuni bambini con DSA possono avere difficoltà a mantenere l’attenzione su compiti complessi o prolungati.

 

Disturbo dello Spettro dell’Autismo (ASD)

Il Disturbo dello Spettro dell’Autismo (ASD) è una condizione complessa che coinvolge una vasta gamma di difficoltà nell’interazione sociale, nella comunicazione e in comportamenti ripetitivi o stereotipati. Sebbene l’autismo si presenti in forme diverse, le persone con ASD condividono tratti comuni come la difficoltà a interpretare segnali sociali non verbali (es. gesti o espressioni facciali) e un approccio diverso agli stimoli sensoriali. Alcuni bambini potrebbero sembrare insensibili al rumore, mentre altri potrebbero essere ipersensibili a certi suoni o luci. Le persone con ASD possono anche avere interessi ristretti e specifici, a volte concentrandosi su argomenti o attività in maniera molto approfondita. Il processo di valutazione per l’ASD richiede una raccolta dettagliata di informazioni da genitori, insegnanti e operatori sanitari, integrata dall’osservazione diretta del comportamento del bambino in situazioni diverse. Strumenti diagnostici standardizzati come l’ADOS-2 (Autism Diagnostic Observation Schedule – 2) o l’ADI-R (Autism Diagnostic Interview-Revised) vengono spesso utilizzati per valutare i criteri diagnostici dell’autismo. In aggiunta, viene esaminata l’area del linguaggio per valutare eventuali ritardi o atipie nella comunicazione verbale e non verbale, il funzionamento cognitivo generale attraverso test standardizzati di intelligenza, e le competenze sociali e adattive, che possono essere compromesse in modo significativo. Anche l’esame delle funzioni esecutive, che include la capacità di pianificare, inibire comportamenti inappropriati e mantenere l’attenzione, è fondamentale nella valutazione. Infine, viene fatta una valutazione delle competenze motorie, poiché alcune persone con ASD possono presentare difficoltà nella coordinazione motoria, come camminare, correre o manipolare oggetti.

 

Disturbo da Deficit dell’Attenzione e/o Iperattività (ADHD)

Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da livelli inappropriati di disattenzione, impulsività e iperattività per l’età del bambino. I sintomi dell’ADHD possono variare in base al tipo di disturbo, che può essere prevalentemente inattentivo, prevalentemente iperattivo-impulsivo, o combinato. I bambini con ADHD possono avere difficoltà a rimanere concentrati su attività o compiti, possono essere facilmente distratti, o possono manifestare comportamenti impulsivi come interrompere gli altri o agire senza pensare. L’iperattività può portare a difficoltà nel rimanere seduti a lungo o a comportamenti eccessivamente energici e inappropriati per il contesto. La valutazione dell’ADHD include una raccolta di informazioni dettagliate su come il bambino si comporta in diversi contesti, come a scuola, a casa o durante le attività sociali. Sono spesso utilizzati questionari per insegnanti e genitori, come la Conners’ Rating Scales o la ADHD Rating Scale, per ottenere una panoramica dei comportamenti osservati. L’osservazione diretta del comportamento del bambino in situazioni strutturate può aiutare a identificare i modelli di disattenzione, iperattività o impulsività. La valutazione cognitiva viene utilizzata per esaminare il funzionamento intellettivo generale e le funzioni esecutive, come la capacità di mantenere l’attenzione, la memoria di lavoro e la capacità di inibire risposte impulsive. Inoltre, possono essere utilizzati test neuropsicologici per misurare l’attenzione sostenuta e la capacità di pianificare e organizzare compiti.

 

Disturbo dello Sviluppo Intellettivo

Il Disturbo dello Sviluppo Intellettivo, o disabilità intellettiva, è caratterizzato da limitazioni significative sia nel funzionamento intellettivo, che comprende capacità come il ragionamento, la pianificazione, il pensiero astratto, sia nel comportamento adattivo, ovvero la capacità di affrontare le attività quotidiane e di adattarsi alle richieste dell’ambiente sociale e lavorativo. Questa condizione viene di solito diagnosticata durante l’infanzia e può influenzare molteplici aree dello sviluppo, tra cui le abilità cognitive, motorie, sociali e linguistiche. La valutazione del disturbo dello sviluppo intellettivo richiede l’uso di test psicometrici che misurano il funzionamento intellettivo, come la Wechsler Intelligence Scale for Children (WISC) o altre batterie di test simili. Parallelamente, si valuta il comportamento adattivo, ovvero la capacità del bambino di gestire compiti quotidiani come vestirsi, mangiare, e interagire con gli altri, utilizzando scale come la Vineland Adaptive Behavior Scales. L’osservazione diretta e le interviste con i genitori o gli insegnanti forniscono ulteriori informazioni sul livello di autonomia e sulle competenze sociali. Viene esaminata anche l’area motoria, poiché alcuni bambini con disabilità intellettiva possono presentare ritardi nelle abilità motorie. Anche il linguaggio e la comunicazione vengono valutati, poiché spesso queste aree risultano compromesse nei bambini con disturbo dello sviluppo intellettivo.

 

Disturbi della comunicazione

I Disturbi della Comunicazione comprendono difficoltà nel linguaggio (comunicazione verbale) e nella pragmatica del linguaggio (uso sociale della comunicazione). Le principali aree colpite includono il disturbo del linguaggio (difficoltà a comprendere o esprimere il linguaggio), il disturbo fonologico (difficoltà a produrre suoni corretti), il disturbo della fluidità verbale (balbuzie), e il disturbo della comunicazione sociale (difficoltà nell’uso appropriato del linguaggio in contesti sociali). La valutazione dei disturbi della comunicazione richiede un’analisi dettagliata delle abilità linguistiche del bambino. Si utilizzano test standardizzati per valutare la capacità di comprendere e produrre frasi, vocaboli e concetti grammaticali. Il linguaggio recettivo (comprensione) e il linguaggio espressivo (produzione) vengono esaminati separatamente per individuare eventuali discrepanze. Nella valutazione dei disturbi fonologici, si analizzano la pronuncia e l’articolazione dei suoni, mentre per i disturbi della comunicazione pragmatica si valutano le competenze sociali e la capacità di usare il linguaggio in maniera appropriata per diversi contesti, come conversazioni o interazioni di gruppo. Viene inoltre valutato lo sviluppo delle funzioni cognitive e sociali, che possono influenzare l’acquisizione del linguaggio.

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